Navigando il Caos: Riflessioni durante la Pratica della Respirazione Trascendentale – giorno 7 (e penultimo)

E così, in un lampo, mi ritrovo a scrivere sul mio settimo e penultimo (forse) giorno ufficiale di pratica della respirazione trascendentale. Purtroppo, ancora ho degli strascichi di tosse. Probabilmente, poiché sto preparando le mie cose per il trasloco, avrò smosso tonnellate di polvere, ma tutto sommato mi sento molto meglio rispetto a ieri.

Stamattina, come già anticipato, ho eseguito la respirazione appena mi sono svegliata. Ero rilassata e abbastanza concentrata. Ho avuto solo due interruzioni per colpi di tosse in 40 minuti, e la respirazione era più profonda ed equilibrata. Ma la mente… la mente oggi non ne voleva sapere. I pensieri erano contorti e, se non negativi, certamente non positivi.

La mia mente vagava cercando un pensiero su cui focalizzarsi senza riuscire realmente a trovarne uno. Iniziavo a pensare alla casa, poi mi ritrovavo a pensare al lavoro. Due minuti dopo stavo riflettendo sulle relazioni fallite, e un minuto dopo ancora pensavo alle vacanze che vorrei fare e alle persone che vorrei conoscere. In sostanza, pensieri più confusi che mai, e questo ha iniziato a generare un senso di malessere generale che mi metteva inquietudine.

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Ogni tanto riuscivo a riportare la mente al respiro, e ogni volta che lo facevo mi sentivo meglio e più in pace. Ma se non avessi continuato, probabilmente mi sarei alzata, avrei preso la libreria di legno che sto smontando qui davanti a me e avrei iniziato a spaccare la legna con le mani per la rabbia che provavo (verso me stessa) per non essere riuscita a concentrarmi bene.

Ah, se solo potessi scambiare questa confusione mentale con la confusione che trovo nei manuali di istruzioni! Forse riuscirei finalmente a smontare quel mobile senza dover chiedere aiuto a nessuno. Ma chissà, forse la vera chiave è accettare la confusione e abbracciare il caos come parte del viaggio della vita.

So logicamente che sono solo emozioni, non c’è nessuno che stia lì a giudicarmi per questo, e nessuno dovrebbe mai giudicare se stesso per non essere perfetto. Adesso però posso dire che forse avevo bisogno di arrabbiarmi, forse è solo l’inizio di uno sblocco emotivo? Chi lo sa? La libreria è ancora intatta a casa mia, ma sono adesso molto tranquilla.

Ecco, forse dovrei scrivere un libro: “Le Avventure di una Mente Confusa durante la Respirazione Trascendentale”. Potrei fare fortuna! Ma intanto, mi limito a smontare la libreria e riflettere sul senso della vita.

Ci sintonizziamo domani

Miss Adore

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